“… uno spirito libero deve rimanere un essere solitario. Perché finché è solo, è libero di decidere della propria vita; ma quando sono in due, uno comincia a pensare anche alla vita dell’altro e allora entrano in gioco i sentimenti. E se entrano in gioco i sentimenti… quella che era la tua gioia non sarà più gioia; quella che era la tua fierezza sarà la tua rovina; quello che era il tuo coraggio, diventerà paura…” IL MONDO DEGLI ESSERI Il sole era da poco tramontato e un vento caldo soffiava da ponente, vento di presagio, giacché in queste zone calde , il Vento da ponente non giungeva mai . Corno d'Argento uscì con il capo dall’acqua e mi sorrise . Il giorno prima aveva avuto una colluttazione con un pescepongo, ed era ferito. “Come stai?” le chiesi. “Benone!” rispose Corno d'Argento “Mi fa ancora un po’ male la ferita e non riesco ad essere veloce mentre nuoto, però nuoto! E questo è l’importante.” Poiché Corno d'Argento non poteva essere veloce, per quella notte decidemmo di rimanere a Totem Beach a parlare, di modo che non si affaticasse. “Allora, che ne pensi di questa giornata!?” Chiesi . Corno d'Argento sorrise, e disse: “Penso che anche oggi qualcuno ha scelto di dare vita ad un'attro essere: La Balena!!! _____ Umpa l'umpa blà Nubi, distese nel
cielo in un’armonia solare. Creature fantastiche dall’infinito mutamento, nate
dal vento ove la mente si perde in un’orgia d’illusioni. Campi di grano,
ricoprono queste vaste terre collinose, sospese fra il nulla e la
realtà.
Disteso, allargo le
braccia e affondo le mani nel terreno stringendone un pezzo. Con un profondo
sospiro, chiudo gli occhi e ne divento parte integrante, legandomi in un’unica
esistenza, in un’unica vita reale, in una pace armoniosa d’anime
affine.
Lascio aperta la
mente liberando i pensieri.. poiché oggi…oggi voglio essere libero, voglio
essere fuori dai silenzi e unirmi a questa immensità, racchiusa tra l’inferno ed
il paradiso.
Voglio dimenticare
almeno per un giorno il mio destino e lasciarmi cullare da una quiete irreale.
Un appariscente sole, riscalda affettuosamente l’anima di un cielo che sorride
al mondo intiero.
Vorrei, vorrei che
questo passaggio non finisse. Vorrei starmene qui per sempre, lontano dalle
preoccupazioni ma soprattutto, lontana dalla “bestia”, da quel divoratore di
mondi che mi sta inseguendo.
All’improvviso, odo
delle grida…..sì ma sono grida di gioia. Mi alzo, anche se con fatica, per
capire chi si stia divertendo. Con dolce sorpresa, intravedo un esserino dai
capelli dorati correre fra i campi di grano. Saltella di qua e di la al canto
del vento, reggendo in mano un sottile filo che s’innalza verso il cielo.
Decido d’inseguirlo e
le corro dietro sfiorando con le mani quel dono color bronzo, fusione tra sole
e terra, lasciandomi trasportare da una leggera brezza estiva.
Una visione, un
ricordo, un frammento della mia vita passata risorge dalle ceneri di una memoria
bruciata dal tempo. Un ricordo della mia giovinezza, il ricordo di quando
anch’io, correvo fra i campi terre del Sud. Ma non mi lascio andare, no, non
oggi almeno. Avrò molte altre occasioni per rattristare la mia persona, oggi
voglio essere un po’ egoista……..pensare solo a me stesso.
Tanto il mio corpo si
è riposato fra l’abbraccio della terra, che non mi accordo di quanto abbia corso
inseguendo quell'essere. Finalmente con Corno D'argento giungiamo ai piedi di
una collinetta erbosa. Lo sguardo cade su una pianta dalle poderose dimensioni
che sovrasta la cima come una fortezza medioevale. Rimango leggermente
intimorito arrestando la mia corsa ma ad infondermi coraggio, sono altre voci
gioiose che si aggiungono a quello dell'esserino biondo, il quale, scompare
dietro la cima.
Scalo la collina e
avvicinandomi alla pianta, mi accorgo con sorpresa che emette un dolce suono
flautato, simile ad un canto. Mi fermo qualche secondo per ascoltarla, poi la
oltrepasso e scopro cosa nasconda dall’altra parte.
Una valle,
un’infinita valle non coltivata sulla quale giocano centinaia, no, migliaia
di esserini tra corse e risate. Un nuovo cuore nasce in me grazie a loro, alla
loro gioia….. è come se la mia anima si fosse ringiovanita.
Poi, all’improvviso
sento strattonarmi il vestito. Guardo e riconosco l'esserino di
prima. -Sali con me, se vuoi
essere libero!- Dice arrampicandosi come una scimmia sulla verde pianta. Non le
rispondo, semplicemente lo inseguo scalando faticosamente anch’io, l’enorme
arbusto.
Arrivo finalmente in
cima e solo ora noto, con curiosità che ognuno di quegli esserrini gioca
tenendo stretto in mano un filo sottile che s’innalza verso un cielo azzurro
come il loro occhi.
Alzo lo sguardo e
con fatica mi accorgo incredulo che quei fili, avvolgono le nubi più basse del
cielo. Per la prima volta nella mia vita, sto pensando che i miei occhi mi
stiano ingannando. Ma non è così. Quegli esserini stanno realmente giocando con
le nuvole, trascinandole a spasso nel cielo e cambiandone l’aspetto a loro
piacimento.
-Forza! Vai anche tu,
prendi!- Insiste l'esserino, offrendomi il suo filo di color rosso. Resto
immobile, non so cosa fare.
-Forza, prendilo! Te
lo regalo, è tuo. Prendilo e vola laggiù!- Continuò porgendomi quella specie di
cordone ombelicale tra cielo e terra.
Decido di
prenderlo…oggi voglio essere libero. Come lo afferro avverto immediatamente una
strana sensazione di felicità. Senza pensarci due volte, mi lancio . Penso di
cadere giù di peso e afferro con forza il mio filo rosso ed invece un senso di
leggerezza, come se fossi di nuovo leggera come una piuma. Plano lentamente
lasciandomi trasportare dal vento mentre osservo gli altri esserini che mi
salutano con il loro sorriso d’innocenza. Non possiedo ricordo recente, di
essere stato così felice. Rimarrei qui per sempre…..rimarrei qui per
sempre…. Chiudo gli occhi e li
lascio accarezzare da soave armonia che la mi anima sta avendo con questo luogo.
Non mi ero mai sentito così in pace con me stesso. Voglio abbandonare sotto di
me, tutti i problemi che come serpenti, si stringono sui di me soffocandomi e
impedendomi di muovermi come un essere libero. Sì, libero è proprio
l’espressione per spiegare il mio stato d’animo.
Sorvolata l’intera
vallata, atterro delicatamente sulla sponda di un simpatica spiaggetta popolata
da altri strani esserini.
Stringendo sempre
forte il mio filo rosso, mi avvicino alla superficie d’acqua, dondolando come un
bambino. Sento il desiderio si specchiarmi, sento il bisogno di aver un ricordo
felice stampato sul mio viso, ma rimango senza fiato. Il viso disegnato
sull’acqua, è sempre ma è ringiovanito, anzi, è il viso di quand’ero bambino. Ma
com’è possibile? Osservo le mani, le mie gambe, il mio corpo…..sono ritornato
bambino.
Che sia questa, la
strana felicità natami dentro? Capisco che potrei rimanere così per l’eternità…e
in fondo, non mi dispiacerebbe. Continuo sorridere, ma all’improvviso un
insolito vento gelido, mi sussurra antichi ricordi di una vita che forse mai
ritornerà.
-Non tornare
indietro…..devi andare avanti…..devi ritrovare la tua famiglia…..devi andare
avanti…per tornare a casa…..-
Non conosco il soffio
di queste parole, ma ne comprendo la verità e ritorno al mio aspetto originale
e lascio andare il filo rosso libero di vagare in cielo.
Poi, un pianto
inaspettato, interrompe la magia fiabesca della valle incantata.
Si tratta di un esserino dai strani capelli , raggomitolato sulla riva del mare piange, piange e mi ritorna la tristezza. Si chiama Umpa l'umpa blà -Perché piangi, piccino?- -Sono stato cattivo!- -Cattivo? Perché lo
dici?- Continuo a guardarlo da vicino.
-Hai lasciato il
filo…non vuoi restare con me…-
Mi dispiace ma non
posso, giuro lo vorrei con tutto il mio cuore ma devo proseguire.devo andare.
Tu non centri, anzi sei stato buono con me-
-Davvero?- Chiede
asciugandosi le lacrime. –Ritornerai a giocare con me?-
-Ti prometto che
appena mi sarà possibile, tornerò a trovarti e allora sì che staremo insieme
molto più a lungo…-
-Voglio farti un
regalo…- da una tasca, prende una collanina di conchiglie con una targhetta:
“Umpa l'umpa Blà”. –Voglio regalarti il mio nome…così quando farai ritorno,
potrai chiamarmi ed io risponderò-
-Grazie..è un dono
stupendo - Le rispondo dandole un bacio sulla fronte. Salutai Lumpa l'umpa Blà e me ne andai senza
guardarmi indietro, la paura di cambiare idea, di dare ascolto al mio stato
d’animo è troppo grande e a fatica riesco a contrastarla.
Lascio un luogo
incantato di purezza, d’anime sincere in un paradiso dimenticato forse anche
dalla “bestia”. Stringo forte la targhetta , con la speranza di rincontrarlo
ancora…ancora.
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