Oggi, 4 febbraio 2012,mentre passeggiavo sul lungotevere
un gabbiano gorgogliando si abbassò verso di me:
"Ciao" mi disse, "stò facendo un giro con i miei amici,
così, ti ho riconosciuto e volevo far due chiacchiere”.
I suoi amici erano uno stormo di giovani gabbiani
che si avvicinarono anche loro: "Non dimentichiamo quello che hai
fatto a Totem Beach" dissero in coro. 
"Sai noi viaggiamo da un pò sopra il cuore di un uomo dagli occhi color bontà e ricordiamo quando il sole cadeva sulla spiaggia asciugando i tuoi pensieri stesi al mare,
al riparo dal silenzio dell’inverno, donavi il tuo tempo per salvare alcuni di noi feriti dalle trappole dell'uomo.Le onde,le conchiglie gli scogli hanno sentito parlare di voi.
Sulla riva dei tuoi giorni abbiamo imparato a conoscere il tuo mondo". E ancora:
"Ancora nessun aquilone colorato di vento e sole attraversa le pieghe del cielo del tuo mare, le spiagge sono ancora fredde. Ma presto la tua voce avrà i suoni melodiosi di una nuova estate coperta di sole e di azzurro ed io là, ti aspetterò,con le mie ali aperte a  ringraziarti ancora".
Ad uno a uno i gabbiani presero il volo, ed una volta in alto in un girotondo unanime mi salutarono per poi svanire lontano.
Ecco, ho pensato,come l'uomo ed il gabbiano diventano una cosa sola.

      

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